Quali fattori geologici e vulcanici resero l'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. così distruttiva?
— ERUZIONE VESUVIO 79 d.C. —
L'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. è stata un evento di tipo eruttivo esplosivo, classificato come pliniano, dal nome di Plinio il Giovane che la descrisse. Questo tipo di eruzione è caratterizzato da un'esplosione violenta che lancia in aria colonne eruttive alte decine di chilometri. Il magma era ricco di gas, in particolare vapore acqueo, anidride carbonica e anidride solforosa, che espandendosi violentemente ha causato la frammentazione del magma in pomici e ceneri vulcaniche.
Dal punto di vista geologico, il Vesuvio si trova in un'area di subduzione, dove la placca africana scivola sotto quella euroasiatica. Questo contesto favorisce la formazione di magmi viscosi e ricchi di gas, tipici delle eruzioni esplosive. Prima dell'eruzione del 79 d.C., il vulcano era considerato "dormiente" da molti secoli. I danni furono catastrofici e coinvolsero varie città:
- Pompei fu sepolta sotto circa 6 metri di ceneri e lapilli, che provocarono il crollo di edifici e soffocamento di molte persone. La città fu completamente abbandonata.
- Ercolano, più vicina al cratere, fu investita da colate piroclastiche (nubi ardenti di gas e materiale vulcanico a temperature altissime, oltre i 400°C), che causarono la morte istantanea degli abitanti e la carbonizzazione di edifici, legno e corpi.
- Anche altre città come Stabia e Oplonti subirono gravi danni.

Si stima che migliaia di persone siano morte (tra 10.000 e 25.000, secondo le stime più accettate). L'evento causò anche gravi danni economici e agricoli: i campi vennero coperti da uno spesso strato di materiale vulcanico, rendendo la zona inabitabile per anni.
Ma quanto tempo durò l'eruzione?
— DURATA DELL'ERUZIONE —
L'eruzione durò circa 24 ore, divisa in due fasi principali:
Fase pliniana (prima fase): iniziata la mattina del 24 agosto (secondo le fonti antiche; ma alcune ricerche moderne suggeriscono anche ottobre). In questa fase si sviluppò una colonna eruttiva alta oltre 30 km, che emise grandi quantità di cenere, pomici e gas.
Fase pelèana o piroclastica (seconda fase): durante la notte e la mattina seguente, la colonna collassò e si generarono colate piroclastiche che distrussero tutto lungo i fianchi del vulcano.

Abbiamo delle testimonianze?
— TESTIMONIANZE STORICHE —

L'unica testimonianza diretta è quella di Plinio il Giovane, che scrisse due lettere a Tacito raccontando l'eruzione e la morte dello zio, Plinio il Vecchio, che morì mentre cercava di soccorrere la popolazione via mare.
Grazie a queste lettere, il termine "eruzione pliniana" è oggi usato in vulcanologia per descrivere eventi simili.
Perché Pompei ed Ercolano si sono conservate in modo diverso?
— CONSERVAZIONE DI POMPEI ED ERCOLANO —
A Pompei, la cenere ha ricoperto edifici, persone e animali mantenendone la forma: i corpi si decomposero lasciando dei vuoti nella cenere solidificata, riempiti poi con gesso liquido dagli archeologi, ottenendo i celebri calchi delle vittime.
A Ercolano, le alte temperature carbonizzarono materiali organici (legno, mobili, pergamene), ma hanno anche preservato alcuni elementi rarissimi, come cibo, tessuti e papiri nella Villa dei Papiri.

Quali effetti climatici provocò l'eruzione del 79 d.C.?
— IMPATTO CLIMATICO E AMBIENTALE —
L'eruzione ha probabilmente causato cambiamenti climatici temporanei a causa dell'immissione di gas vulcanici come l'anidride solforosa nell'atmosfera, che può aver riflesso la luce solare e provocato un raffreddamento locale temporaneo.
Perché Pompei ed Ercolano sono importanti oggi?
— RISCOPERTA MODERNA —

Pompei fu riscoperta nel 1748 durante scavi borbonici.
Oggi, Pompei ed Ercolano sono siti archeologici famosi in tutto il mondo, e ci permettono di studiare la vita quotidiana romana, conservata come in una "fotografia" del passato.